I N U R A G H I
dal lontano passto rivendicano
La Liberta' del Popoloo Sardo
Solo in Sardegna e
non in qualsiasi altra regione del nostro pianeta, l'antichità ha lasciato una
così profonda impronta costruttiva che comprende migliaia e migliaia di imponenti
torri megalitiche di epoca protostorica, a forma di tronco di cono che i sardi gente chiama nuraghi.
La presenza di queste costruzioni, infatti, si estende dalla linea di costa dell'isola, attraverso pianure, colline e altipiani, spesso fino ai recessi quasi inaccessibili dell' intero entroterra montuoso, spesso assumere, con il loro superbo aspetto, il ruolo dei più tipici elementi distintivi del paesaggio isolano.
Tutto questo ci fa capire chiaramente perché il nuraghe è spesso considerato quasi il simbolo araldico della Sardegna e dell'identità più intima del suo popolo.
La presenza di queste costruzioni, infatti, si estende dalla linea di costa dell'isola, attraverso pianure, colline e altipiani, spesso fino ai recessi quasi inaccessibili dell' intero entroterra montuoso, spesso assumere, con il loro superbo aspetto, il ruolo dei più tipici elementi distintivi del paesaggio isolano.
Tutto questo ci fa capire chiaramente perché il nuraghe è spesso considerato quasi il simbolo araldico della Sardegna e dell'identità più intima del suo popolo.
Pertanto è lecito dire che che il nuraghe è l'elemento fondamentale delle sue più profonde radici culturali e
spiritual del Popolo Sardo .
I nuraghi sono presenti in tutto il territorio della Sardegna da nord a sud e da est a ovest; si possono trovare anche tra le montagne del centro dell'isola a non grande distanza dalla cima del Gennargentu, che è la sua più alta montagna.
In Sardegna, sono sinora stati identificati e catalogati ufficialmente, operando spesso con scarsaprecisione , più di 7000 nuraghi, di cui una gran parte è ancora in buone o discrete condizioni, a seconda dell'entità del danno subito dall'uomo e dal fluire del tempo .
Essi possono essere trovati con un'altezza residua che varia da un massimo di 16 m. per un minimo di 4 o 5 m.
Un'altra parte molto considerevole di queste costruzioni è, tuttavia, in cattive condizioni, perché risultano quasi completamente in rovina e di loro rimangono in piedi pochi metri di muratura, che, nella maggior parte dei casi, risultano quasi completamente coperti da una notevole quantità di materiale di crollo.
Vi è, infine, una terza porzione di non piccola entità numerica di queste costruzioni rappresentati da grandi mucchi di massi di medie e grandi dimensioni.
Il numero di nuraghi, in realtà ancora presenti in Sardegna, è molto più elevato rispettos a quello stabilito dagli investigatori ufficiali, perché moltissimi sono i nuraghi i non ancora censitii per la semplice ragione che non sono facili da trovare in molte zone isolane.
In realtà, ci sono numerosi nuraghi non ancora catalogati perché si trovano in zone di montagna non facilmente accessibili, come ad esempio il piccolo nuraghe di Serra e Nuratze e quello un po 'più grande di Alleustra che sono presenti nel territorio di Aritzo (NU); ma ancora più numerosi sono quelli che sono nascosti nei boschi e quelli che sono completamente da cespugli di rovi o coperto da uno spesso strato di sporco e detriti.
Per dare un'idea del numero di quei nuraghi sconosciuti che sono sfuggiti al censimento per un motivo o l'altro, diciamo che a non grande distanza da Cagliari, nella zona compresa tra i comuni di Capoterra, Uta e Decimoputzu, ho trovato che ci sono i resti di circa 38 di questi edifici, mentre mappe I.G.M. (Istituto Geografico Militare) ne sono contrassegnati solo 3.
Allo stesso modo, nell'isola di S.Antioco è stata stabilita di recente, la presenza di oltre 80 nuraghi mentre le carte 'I.G.M. ne riportano solo una dozzina.
Questo ci permette di dire che il numero di nuraghi presenti ancora in tutta l'isola di Sardegna, deve circa essere molto vicino a 10.000, esemplari, se non di più unità.
Molto maggiore doveva essere il numero dei nuraghi esistenti in origine nella isola, infatti, può essere facilmente dimostrato che molti di questi edifici, in particolare quelli che erano ubicati in prossimità delle grandi città o in località prive di pietrame da costruzione, come si verifica in genere nel Campidano, sono state fatti sparire completamente portando via pietra su pietra.
Così un gran numero di nuraghi sono stati completamente demoliti integralmente per riutilizzarne ogni concio in altri edifici, come ad esempio in nuove opere militari i, ponti, strade, case ,strade e recinti per il bestiame, e questo è successo, non solo in un lontano passato, come nel periodo punico e nel periodo romano, ma anche per tutto il Medioevo e in tempi più recenti, come quando negli anni del XIX secolo nel comune di Torralba hanno realizzato una fontana pubblica prelevando il materiale da alcune strutture del Nuraghe S.Antine.
Pertanto il numero di questi edifici originariamente presenti nell'isola doveva essere ben più elevto di 10.000 unità.
I nuraghi semplici ( costituiti da una sola torre) di solito sono presenti in alte posizioni da cui è possibile avere una vista dominante del territorio circostante, come, per esempio, nei pendii e contorni che definiscono le piccole jsre e i grandi altipiani , come ad esempio la Jara di Gesturia e l'altopiano di Campeda.
In questo caso, sono quasi sempre posti in serie, non ad una considerevole distanza l'uno dall'altro; distanza che sembra determinata in funzione della conformazione topografica del luogo che pertanto, a seconda dei casi, può essere molto vicini e pertanto diversi dal meno di 400 metri a più di un chilometro o due.
Nuraghi complessi ( composti da due o più torri ) con altre due torri, al contrario sono spesso trovati in luoghi facilmente accessibili, come nel caso di Nuraghe Losa (Abbasanta), Nuraghe S.Antine (Torralba), Nuraghe Orrubiu (Orroli), Nuraghe Ortu Comidu (Domusnovas), Nuraghe Sa Domu Beccia (Uras) e molti altri troppo numerosi da menzionare.
Di solito i sardi, per molti secoli in qui fino ai primi decenni del XX secolo, erano poco in grado di dare alcuni chiarimenti circa i nuraghi, perché poco si sapeva su di loro.
Questo perché, per la maggior parte, attraverso un lungo periodo di acculturazione di ogni altra cosa è ancora presente, sono stati costretti a trascurare la loro vera identità culturale per assumere esteriormente e apparentemente quella dei loro colonizzatori,occupando così il ruolo di un popolo autodistruttivo che credendo così di potere preservare la loro continuità di esistenza solo negando se stessi rinunciando ad essere dovutamente i principali protagonista della storia della loro terra con la speranza di trovare un piccolo ruolo marginale in quello dei loro colonizzatori italiani.
Pertanto, non c'è da meravigliarsi che sia ancora nei due secoli precedenti quello attuale gli agricoltori ed i pastori sardi relativamente te ai nuraghi erano soliti dare delle risposte basate sulla fantasia perché l'archeologia ufficiale era come è ancora oggi lontana dalla verità.
Essi, infatti, erano soliti raccontare che i nuraghi erano le abitazioni di orchi giganti che avrebbero popolato l'Isola in un tempo remotissimo, per cui ancora oggi, in varie località dell'Isola alcuni di questi edifici sono chiamati Domu de Orcu .
La soluzioni del vari problemi relativi al nuraghi ed in particolare quella della loro funzione originaria a della non è ancora stata determinata con certezza malgrado oltre due secoli di studi e ricerche da parte di personaggi che impropriamente hanno assunto una certa notorietà non solo nell'ambito dell' ma anche in quella internazionale.
I nuraghi sono presenti in tutto il territorio della Sardegna da nord a sud e da est a ovest; si possono trovare anche tra le montagne del centro dell'isola a non grande distanza dalla cima del Gennargentu, che è la sua più alta montagna.
In Sardegna, sono sinora stati identificati e catalogati ufficialmente, operando spesso con scarsaprecisione , più di 7000 nuraghi, di cui una gran parte è ancora in buone o discrete condizioni, a seconda dell'entità del danno subito dall'uomo e dal fluire del tempo .
Essi possono essere trovati con un'altezza residua che varia da un massimo di 16 m. per un minimo di 4 o 5 m.
Un'altra parte molto considerevole di queste costruzioni è, tuttavia, in cattive condizioni, perché risultano quasi completamente in rovina e di loro rimangono in piedi pochi metri di muratura, che, nella maggior parte dei casi, risultano quasi completamente coperti da una notevole quantità di materiale di crollo.
Vi è, infine, una terza porzione di non piccola entità numerica di queste costruzioni rappresentati da grandi mucchi di massi di medie e grandi dimensioni.
Il numero di nuraghi, in realtà ancora presenti in Sardegna, è molto più elevato rispettos a quello stabilito dagli investigatori ufficiali, perché moltissimi sono i nuraghi i non ancora censitii per la semplice ragione che non sono facili da trovare in molte zone isolane.
In realtà, ci sono numerosi nuraghi non ancora catalogati perché si trovano in zone di montagna non facilmente accessibili, come ad esempio il piccolo nuraghe di Serra e Nuratze e quello un po 'più grande di Alleustra che sono presenti nel territorio di Aritzo (NU); ma ancora più numerosi sono quelli che sono nascosti nei boschi e quelli che sono completamente da cespugli di rovi o coperto da uno spesso strato di sporco e detriti.
Per dare un'idea del numero di quei nuraghi sconosciuti che sono sfuggiti al censimento per un motivo o l'altro, diciamo che a non grande distanza da Cagliari, nella zona compresa tra i comuni di Capoterra, Uta e Decimoputzu, ho trovato che ci sono i resti di circa 38 di questi edifici, mentre mappe I.G.M. (Istituto Geografico Militare) ne sono contrassegnati solo 3.
Allo stesso modo, nell'isola di S.Antioco è stata stabilita di recente, la presenza di oltre 80 nuraghi mentre le carte 'I.G.M. ne riportano solo una dozzina.
Questo ci permette di dire che il numero di nuraghi presenti ancora in tutta l'isola di Sardegna, deve circa essere molto vicino a 10.000, esemplari, se non di più unità.
Molto maggiore doveva essere il numero dei nuraghi esistenti in origine nella isola, infatti, può essere facilmente dimostrato che molti di questi edifici, in particolare quelli che erano ubicati in prossimità delle grandi città o in località prive di pietrame da costruzione, come si verifica in genere nel Campidano, sono state fatti sparire completamente portando via pietra su pietra.
Così un gran numero di nuraghi sono stati completamente demoliti integralmente per riutilizzarne ogni concio in altri edifici, come ad esempio in nuove opere militari i, ponti, strade, case ,strade e recinti per il bestiame, e questo è successo, non solo in un lontano passato, come nel periodo punico e nel periodo romano, ma anche per tutto il Medioevo e in tempi più recenti, come quando negli anni del XIX secolo nel comune di Torralba hanno realizzato una fontana pubblica prelevando il materiale da alcune strutture del Nuraghe S.Antine.
Pertanto il numero di questi edifici originariamente presenti nell'isola doveva essere ben più elevto di 10.000 unità.
I nuraghi semplici ( costituiti da una sola torre) di solito sono presenti in alte posizioni da cui è possibile avere una vista dominante del territorio circostante, come, per esempio, nei pendii e contorni che definiscono le piccole jsre e i grandi altipiani , come ad esempio la Jara di Gesturia e l'altopiano di Campeda.
In questo caso, sono quasi sempre posti in serie, non ad una considerevole distanza l'uno dall'altro; distanza che sembra determinata in funzione della conformazione topografica del luogo che pertanto, a seconda dei casi, può essere molto vicini e pertanto diversi dal meno di 400 metri a più di un chilometro o due.
Nuraghi complessi ( composti da due o più torri ) con altre due torri, al contrario sono spesso trovati in luoghi facilmente accessibili, come nel caso di Nuraghe Losa (Abbasanta), Nuraghe S.Antine (Torralba), Nuraghe Orrubiu (Orroli), Nuraghe Ortu Comidu (Domusnovas), Nuraghe Sa Domu Beccia (Uras) e molti altri troppo numerosi da menzionare.
Di solito i sardi, per molti secoli in qui fino ai primi decenni del XX secolo, erano poco in grado di dare alcuni chiarimenti circa i nuraghi, perché poco si sapeva su di loro.
Questo perché, per la maggior parte, attraverso un lungo periodo di acculturazione di ogni altra cosa è ancora presente, sono stati costretti a trascurare la loro vera identità culturale per assumere esteriormente e apparentemente quella dei loro colonizzatori,occupando così il ruolo di un popolo autodistruttivo che credendo così di potere preservare la loro continuità di esistenza solo negando se stessi rinunciando ad essere dovutamente i principali protagonista della storia della loro terra con la speranza di trovare un piccolo ruolo marginale in quello dei loro colonizzatori italiani.
Pertanto, non c'è da meravigliarsi che sia ancora nei due secoli precedenti quello attuale gli agricoltori ed i pastori sardi relativamente te ai nuraghi erano soliti dare delle risposte basate sulla fantasia perché l'archeologia ufficiale era come è ancora oggi lontana dalla verità.
Essi, infatti, erano soliti raccontare che i nuraghi erano le abitazioni di orchi giganti che avrebbero popolato l'Isola in un tempo remotissimo, per cui ancora oggi, in varie località dell'Isola alcuni di questi edifici sono chiamati Domu de Orcu .
La soluzioni del vari problemi relativi al nuraghi ed in particolare quella della loro funzione originaria a della non è ancora stata determinata con certezza malgrado oltre due secoli di studi e ricerche da parte di personaggi che impropriamente hanno assunto una certa notorietà non solo nell'ambito dell' ma anche in quella internazionale.
Tale poco edificante
Ci sono molte teorie scientifiche picco edificante risultato conseguito della ricerca storica ed archeologica svolta nell'isola sotto l'egida di un genera di quella cultura italiana famosa per la sua eccellenza ma purtroppo di quel genere che risulta scadente per il suo dogmatismo e per il suo papaternalismo.
Ci sono molte teorie scientifiche picco edificante risultato conseguito della ricerca storica ed archeologica svolta nell'isola sotto l'egida di un genera di quella cultura italiana famosa per la sua eccellenza ma purtroppo di quel genere che risulta scadente per il suo dogmatismo e per il suo papaternalismo.
Si deve infatti tenere
precisare che coloro che in Sardegna hanno ricevuto e ricevono ancora l'incarico legale di dirigere le ricerche archeologiche, anche se sono muniti di risonanti titoli universitari,
sono solitamente professionalmente impreparati
per eseguire tali ricerche perché essendo d dei laureati in lettere antiche e pertanto sono privi di una preparazione professionale idonea.
Costoro infatti essendo
solitamente privi di una adeguata
formazione tecnico- scientifica
non sono in grado di affrontare e
risolvere i molteplici problemi tecnici
e scientifici che si incontrano nel
corso delle loro ricerche per cui quando talvolta lo fanno con impudente e vanagloria elaborano
delle soluzioni prive di qualsivoglia validità scientifica e talvolta puerilmente inverosimili.
risultano puerilmente
assurde
e inverosimili.
che talvolta oltre
che essere prive di qualsiasi valore
scientifico risultano del tutto inverosimili.
assurdamente e irresponsabilmente lo fanno elaborare in primo
luogo perché non hanno un' adeguato background culturale, che di solito è
basata in un corso di formazione letteraria
perché uninvestigatore della genere anche se è un grande esperto di greco,
latino, storia, epigrafia, glottologia,
ecc, in linea di principio, non è in grado di operare secondo il principio di causa ed effetto, mediante
il quale studiando gli effetti è possibile individuare le cause ,così come non
è in grado di capire le cause , specie
se questi sono di natura tecnica scientifica ed implicano la conoscenza della fisica applicata,della topografia
,della scienza delle costruzioni,
dell'antropologia. etc. mediante le quali si possono facilmente
le risposte di numerosi problemi fondamentali che somno alla base della stessa
ricerca archeologica.
A ciò bisogna aggiungere il fatto che molti investigatori ,proprio per la loro formazione letteraria hanno eseguito le loro indagini con i paraocchi di falsi assiomi e pregiudizi della cultura classica per cui viene considerata subculturale tutte lei antiche manifestazione umane che come quelle della Sardegna nuragica non erano fondate sui presupposti della civiltà ellenica o latina.
A ciò bisogna aggiungere il fatto che molti investigatori ,proprio per la loro formazione letteraria hanno eseguito le loro indagini con i paraocchi di falsi assiomi e pregiudizi della cultura classica per cui viene considerata subculturale tutte lei antiche manifestazione umane che come quelle della Sardegna nuragica non erano fondate sui presupposti della civiltà ellenica o latina.
Naturalmente tale
la ricerca archeologica in Sardegna ha operato con questi criteri conformemente
al quel processo di acculturazione imposto sui Sardi mediante quella radicale mistificazione della loro
storia dettata dagli interessi coloniali che
l'Italia ha sempre esercitato sulla
Sardegna.
Pertanto non fa meraviglia che in tale clima sinora tutti gli investigatori che si sono occupati dei nuraghi non solo a livello ufficiale ma anche privato hanno elaborato delle
strampalate teorie che anche di qualsiasi
riscontro storico ed archeologico e quindi della minima validità
scientifica vengono tuttora accolte acriticamente sia dal mondo culturale
italiano che da quello internazionale.
Hanno quindi tutti dato per scontato che i nuraghi sono una rozza rudimentale
di una primitiva ed icolta
agro-pastorale che non conosceva
la scrittura, perché sinora tutti gli
investigatori, nessuno escluso,, non erano in grado di capire che queste costruzioni hanno implicato una progettazione preliminare che implica
la conoscenza di tutte le leggi
fondamentali della scienza delle costruzioni ed uno
studio ponderato della conformazione geologica e topografica dei siti in cui sono stati edificati.
Fra le tante teorie elaborate quella che ancora va per la
maggiore è quella proposta dal accademico G. Lilliu che ha sostenuto che gli
antichi sardi politicamente erano organizzati secondo un primitivo sistema tribale perennemente
turbato da lotte intestine per cui il nuragh semplice era l'abitazione
fortificate del pastori o dell' agricoltore mentre quello complesso, essendo più ampio era
riservato al capo tribù e al suo nucleo
familiare ed a ospitare in caso di pericolo la popolazione di un villaggio circostante.
Riassumendo
tutte le osservazioni fatte sulle principali teorie sviluppate sulla funzione
originaria che sarebbero svolto i nuraghi nuraghi si deve concludere che è assolutamente impossibile che, , come si sostieneancora, che i nuraghi sono stati edificati come
abitazioni fortificate, o per essere utilizzati come tombe o templi adibiti a
qualsiasi tipo di culto religioso, tra cui quello solare, lunare o di qualsiasi altro fenomeno astronomico.
Nonostante questa affermazione tuttavia non si può negare che alcune di queste costruzioni nel corso della loro millenaria esistenza possa essere stata utilizzata per scopi diversi da quello per cui originariamente erano state edificate.
Nonostante questa affermazione tuttavia non si può negare che alcune di queste costruzioni nel corso della loro millenaria esistenza possa essere stata utilizzata per scopi diversi da quello per cui originariamente erano state edificate.
Per individuare con certezza la loro reale originaria
funzione , è indispensabile eseguire un'attenta attenta analisi razionale di tuttte le loro caratteristiche costruttive e ambientali perché queste, come in qualsiasi edificio
antico o moderno, risultano in funzione
dell'utilizzazione principale a cui è stata destinato.
Naturalmente dopo aver eseguito questo studio il ricercatore, in mancanza di una documntazione scritta, è spesso portato a elaborare diverse ipotesi fra le quali la più veritiera potrà essere quella che da una valida risposta alla maggior parte dei perché che sorgono nel corso della ricerca.sorgono nel corso della ricerca.
Solo operando conformemente a tali criteri mi è stato possibile stabilire in maniera inconfutabile quale sia stata la reale funzione dei nuraghi e la ragione essi nel'Isola sono presenti in così grande numero.
stabilire con un sufficiente grado di certezza, se non in modo permanente, il
più probabile funzione originaria dei nuraghi.
Poiché non mi è
qui possibile dilungarmi nel descrivere
gli aspetti particolari della mia
attività di di studioso ed investigatore indirizzo a stabilire quale sia stato
il reale passato dei Sardi ,dirò sinteticamente che dopo avere studiato i nuraghi in
svariate località isolane non solo esclusivamente uno per uno come a se stante ,
come hanno solitamente fatto la maggior parte degli studioso, ma anche nelle
loro reciproche correlazioni, sono in grafo di dimostrare che essi in ogni distretto territoriale isolano sono stati
distribuiti in modo da realizzare un efficiente sistema
di comunicazione,controllo e
difesa zonale atto a salvaguardare la sicurezza
della popolazione locale.
Un'attenta analisi della distribuzione dei nuraghi in
tutta l'isola abitata dai sardi mostra chiaramente che i sistemi difensivi
zonali che abbiamo individuato sono lungi dall'essere isolato, in quanto non vi
è alcuna delimitazione o confine fra l'uno e l'altro .
Sono cioè assenti quelle fasce territoriali prive di nuraghi,definibili
come terre di nessuno,che dovrebbero circondare
ogni sistema difensivo nel caso che ognuno di essi fosse stato a se stante quale espressione militare
di una organizzazione tribale ,anzi ho riscontrato
che ogni sistema difensivo zonale presenta delle ramificazioni mediante le
quali appare strategicamente raccordato
con quelli confinanti.
Pertanto l'indagine sui criteri che hanno guidato gli antichi ardi nella distribuzione dei nuraghi in tutto il territorio isolano conduce alla logica conclusione che i sistemi difensivi zonali facevano parte di una rete difensiva unitaria che partendo dai contorni costieri isolani si estendeva in tutto il territorio dei Sardi.
Pertanto l'indagine sui criteri che hanno guidato gli antichi ardi nella distribuzione dei nuraghi in tutto il territorio isolano conduce alla logica conclusione che i sistemi difensivi zonali facevano parte di una rete difensiva unitaria che partendo dai contorni costieri isolani si estendeva in tutto il territorio dei Sardi.
Ciò automa sfata l'illazione , poco razionale scientifica secondo la quale i Sardi
in Epoca Nuragica erano organizzati
secondo un primitivo sistema di molteplici tribù o cantoni aventi come unico fine esistenziale quello di
autologorarsi in un interminabile.
Tale teoria d G.Lilliu, analogamente al giudizio sui
Sardi pocos y mal unidos,espresso da Carlo, ha sempre
riscontrato il tacito beneplacito del distruttivo
neocolonialismo, perchè che comprovando che i dissidi campanilistici
isolani sono connaturati nel DNA dei Sardi,di fato impedisce la loro unione rendendo valido il vecchio proverbio sardo che testualmente
sostiene che:
kandu is tzeraccos
kertant su mere este senpre bene serbiu (
quando i servi bisticiano il padrone è sempre ben servito)
infatti l'esistenza
di una rete difensiva unitaria isolana implica
automaticamente che i IN epoca nuragica
erano organizzati unitariamente anche in
campo militare e quindi anche politico, sociale, economico, rende cioè evidente
che esisteva una nazione sarda en uno
stato sardo sardo nel senso moderno della parola; tutto ciò d'altronde risulta
confermato da tutti quegli altri dati archeologici e dagli aspetti della Civiltà
Nuragica che pongono in risalto la omogeneità
religiosa e culturale.
Inoltre
l'esistenza di questa rete difensiva isolana, comprendente oltre una decina
di migliaia di nuraghi, pone in risalto
che tutto il territorio dei Sardi era poderosamente fortificato, e pertanto
ciò spiega perché questa civiltà sia
perdurata nell'Isola per circa 1400 anni
e perche i Cartaginesi dopo aver
conquistato una larga parte della
Sicilia in pochi mesi,i impiegarono oltre
cinquanta anni' per conquistare solo le aree pianeggianti della Sardegna.
Tutto ciò lascia dedurre che anticamente,quando la
maggior parte delle popoli europei compreso quello della penisola italiana non erano nessuno
perché erano tutt'altro che avanzati sul piano civile i Sardi costituivano uno dei più avanzati popoli del Mediterraneo che tramite la sua potenza
militar fu capace di salvaguardare e la
propria libertà e 'indipendenza della
Sardegna per quasi un millennio e mezzo.
a come ho dimostrato, per la prima volta circa
un ventennio fa, i Sardi nello stesso periodo storico furono tutt'altro che un
popolo di rozzi pastori ed incolti contadini poiché costituivano anche la pIù
grande potenza marinara del Mediterraneo come e confermato dagli antichi Egizi quando li definivano I Re del
Mare.
Oggidì dopo circa
due millenni e mezzo dalla fine
della Civiltà Nuragica, forse per un incomprensibile nemesi storica, la vita
della Sardegna risulta radicalmente degradata
rispetto quella del suo lontanissimo passato perché da troppi secoli l'Isola non è più una terra libera ed
indipendente; da troppo tempo essa soggiace quasi esclusivamente ai
condizionamenti imposti da coloro ad arrivano
d'oltremare per comandare su tutto
e su tutti per depredarla di ogni sua risorsa attuale e potenziale.
La Sardegna non è una terra libera perché i Sardi a causa del plagio operato dagli inganni politici e culturali sono stati e vengono tuttora costretti a rinunciare ad essere se stessi e ad non essere più padroni della propria terra e del proprio destino credendo così di potere continuare a sopravvivere come popolo, senza però rendersi conto che da oltre un secolo sono soggetti a un a lento e progressivo genocidio operato senza spargimenti di sangue che li costringe unge a fuggire dalla loro terra per disperdersi nel mondo; genocidio che è rivelato in tutta la sua drammaticità quando si considera che la popolazione isolana è un quarto della popolazione del Piemonte o della Sicilia o del Piemonte che hanno rispettivamente una estensione territoriale quasi uguale a quella della Sardegna e che di questo una larga patte è costituita da gente di origine non sarda.
La Sardegna non è una terra libera perché i Sardi a causa del plagio operato dagli inganni politici e culturali sono stati e vengono tuttora costretti a rinunciare ad essere se stessi e ad non essere più padroni della propria terra e del proprio destino credendo così di potere continuare a sopravvivere come popolo, senza però rendersi conto che da oltre un secolo sono soggetti a un a lento e progressivo genocidio operato senza spargimenti di sangue che li costringe unge a fuggire dalla loro terra per disperdersi nel mondo; genocidio che è rivelato in tutta la sua drammaticità quando si considera che la popolazione isolana è un quarto della popolazione del Piemonte o della Sicilia o del Piemonte che hanno rispettivamente una estensione territoriale quasi uguale a quella della Sardegna e che di questo una larga patte è costituita da gente di origine non sarda.
Oggi dopo oltre un secolo
e mezzo sotto il governo italiano
i Sardi mentre subiscono una lenta e progressiva distruzione della loro identità e vengono privati di tutte le risorse e
possibilità economiche della loro terra sono costretti a viverci in un disperato stato
di miseria di disperazione e di miseria
non molto dissimile da quello di colui che muore di fame in un grande
deposito di cibo in scatola perchè gli
viene tassativamente vietato l'uso
dell'apriscatole.
Per questa tragica condizione enorme è il numero dei Sardi che dl secolo scorso ad oggi sono stati costretti a fuggire dalla loro terra alla ricerca di pane e lavoro in tutta l'EUROPA
Per questa tragica condizione enorme è il numero dei Sardi che dl secolo scorso ad oggi sono stati costretti a fuggire dalla loro terra alla ricerca di pane e lavoro in tutta l'EUROPA
in più lontane
contrade del mondo parrebbe infatti che questo numero comprende olte un milione
di persone e ciò indica quanto sia grande il danno che
sta subendo la sopravvivenza.
Popolo Sardo.
Tuttavia un uguale numero di Sardi non ha voluto abbandonare
la propria e quasi tacitamente che quasi silenziosamente con grande abnegazione si ostinano a lottare per vivere nella loro
terra animati da una misteriosa forza di oscure origini che pare destata nelle
loro anime proprio dai nuraghi che ancor sono presenti nell'Isola.
sviluppo nella loro identità
Infatti i nuraghi che nell'Isola sono presenti ancora in buono stato hanno
tutti l'aspetto tanto maestosamente imponente da denotare in essi la presenza
di una grande misteriosa ed invisibile forza arcaica
E' una forza che rivela l' antica grandezza del popolo
che li ha edificati; una grandezza soprannaturale che trascende che sembra
emergere con evanescenti immagini di cruente
battaglie vinte e parate trionfali
accompagnate dall'eco di canti di vittoria accompagnate dall'eco di esultanti grida di e inni di vittoria, da un lontano e glorioso passato apparentemente dimenticato passato che è solo
rimpianto nell'inconscio collettivo dei Sardi contemporanei.
Sembra che tale forza emerga da irruentemente da un mitico
passato per trasferirsi nella
coscienza dei Sardi contemporanei per destare in essa l'antica e fiera sarda opposizione
antica volontà ad ogni ingiustizia economica e sociale, ad ogni corruzione morale ed inganno politico che viene oggi esercitato in Sardegna dal il vuoto spirituale e morale della moderna vita globalizzata ,ciò
unitamente alla decisa volontà di
rendere questa terra libera da
ogni condizionamento e sfruttamento che le viene imposto d'oltremare.
In questa Sardegna degradata dove il lento fluire del tempo ha quasi
ridotto in polvere le opere costruttive
che vi hanno lasciato prima i Cartaginesi e
ed i Romani e poi i successivi
invasori emergono ancora maestosamente imponenti numerosi nuraghi sfidando l'opera
distruttiva dell'uomo quasi a significare che la sardità di questa terra non può essere cancellata da
nessuna forza umana e che, pertanto i
Sardi malgrado tutto, possono
risvegliare in se stessi' fiera e grande
fiera forza dei loro antichi antenati
per rendere libera la loro sacra terra
del le diventare liberi pad essere nuovamente
un prossimo futuro liberi e responsabili fautori del proprio progresso e padroni de proprio futuro e di quello dei loro discendenti sino alla fine del mondo.
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