martedì 7 luglio 2009 F.Bruno Vacca
Atto Storico di Accusa
contro
Eleonora d’Arborea
e contro
coloro che hanno creato o mantengono ancora vivo il suo falso mito per nascondere ai Sardi che da molti secoli il loro grande malessere storico in grande parte è dovuto ai tradimenti che subiscono ad opera dei loro capi politici che antepongono i loro interessi personali a quelli del Popolo Sardo
.E’ riscontrabile che numerosi personaggi importanti del mondo politico, economico e culturale extra insulare quando mettono piede Per la prima volta in Sardegna, tanto per conquistarsi a buon prezzo il favore e la simpatia locale sono soliti adulare i Sardi lodandoli perché possono vantare un eccezionale ed illustre personaggio storico come Eleonora d’Arborea, spesso assimilato a quello di Giovanna d’Arco, perché, oltre che una grande legislatrice, sarebbe stata la più eroica combattente nella difesa ad oltranza della libertà e dei più vitali interessi dei Sardi.
Tuttavia è doveroso informare i Sardi, ( in particolare quelli che hanno come più alto ideale della loro esistenza il riscatto storico del popolo a cui appartengono che necessariamente è la premessa sine qua non di una sua nuova affermazione civile e spirituale) che un’attenta ed onesta valutazione di tutte le notizie storiche che riguardano questoPersonaggio porta necessariamente ad definizione morale, politica e culturale ben diversa della sua figura per cui ai deve concludere che astutamente, proprio a patire da le false Carte d’Arborea è stato abilmente utilizzatoper celare ai Sardi l’esistenza di due ben più grandi eroi che essi avrebbero potuto emulare quali furono Mariano IV e Ugone III d’Arborea.
a ) - E’ falso che Eleonora d’Arborea ha promulgato la Carta de Logu perchè come lei stessa asserisce nella prefazione del documento, esso era in vigore già ai tempi di Mariano IV e probabilmente anche prima.Ella semplicemente la emendò: ossia vi introdusse delle modifiche dettate da interessi politici personali.( Sa cartha de loghu sa quali cum grandissimo et prouìdimèto fudi facta per issa bòa memoria de iuighi Margiani padre nostru in qua directu iuyghi de arbaree nò essendo correcta per ispaciu de xvi.annos passados commo per multas varietadis de tèmpus bissognando de necessitadi corrigerela et mèndari.)
b) – E’ falso che Eleonora d’Arborea abbia indossato l’armatura ed impugnato le armi per combattere i nemici dei Sardi sia perché nell’occasione era tutt’altro che giovane ( contava oltre 50 anni ) , sia perchè non esiste una documentazione che comprovi la sua partecipazione ad azioni di guerra.c) Eleonora d’Arborea era una donna crudelissima e ciò è comprovato dal fatto che fece squartare da due cavalli un suo oppositore politico, il camerlengo Skintu, accusandolo di lesa maestà.
d) - E’ falso che Eleonora d’Arborea sia stata la grande eroina paladino in gonnella della libertà dei Sardi.
E’ invece vero :
Eleonora d’Arborea ha tradito i Sardi vendendo la loro libertà in cambio del riconosciinento da parte degli invasori, senza avere subito alcun tracollo militare cede loro quasi tre quarti dell’Isola precedentemente liberatieroicamente dal padre e dal fratello con grandi sacrifici personali.
La figura di Eleonora d’Arborea è resa ancora più negativa da vari dati checi rivelano che lei quasi sicuramente ha conquistato il potere politico mediante una trama diabolica in cui , assieme al marito, appare la più probabile mandante dell’ assassinio del fratello e della nipote tredicenne.
E’ moto ai cultori di storia isolana che il giudice d ‘Arborea Ugone III, dopo appena sette od otto anni di governo, venne massacrato a pugnalate e gettato in un pozzo insieme alla sua unica figlia: la giovanissima Benedetta.La data ed il luogo dell'eccidio non so- no noti; gli studiosi hanno supposto che questo trist-e fatto si sia verificato, tra la fine del 1383 e gli inizi del 1384 , in Oristano nel corso di una congiura di palazzo o di una sommossa popola-re; tuttavia ritenia1mo più probabile, per logica, che Ugone e la figlia tredicenne siano stati assassinati in un agguato, avvenuto non lontano dalla città di Oristano nella data dei 3 marzo 1384.A questo personaggio la storia sarda convenzionaie, cioè quella dettata dal vigente sistema politico culturale, per non dare ai Sardi un pericoloso esempio da imitare, ha dato sempre poca importanza considerandolo un figura idi secondo piano quasi priva si valore.
Tuttavia, un attento studio e valutazione delle poche informazioni disponibili relative a questo tropo sottovalutato personaggio storico sardoci permettono di ritrovarela drammatica verità sugliepisodi finali della sua esistenza e di trovare la soluzione di quel giallo storico ancora insoluto che è stato archiviato di proposito per mon fare sapere ai Sardi che dallaseconda metà del XIV secolo d. Csono stati spesso traditi dai loro capi politici.Figlio dei giudice Mariano IV d’Arborea, e come tale fratello della famosa EIeonora e della meno famosa Beatrice, nacque probabilmente verso il 1337 e dato il continuo stato;di guerra che i giudicato d’Arborea svolgeva per liberare la Sardegna dall’asservimentofeudale imposto dal re d’Aragona Pietro IV"ricevette una rigida educazione mili- tare che presto lo portò a partecipare a fatti d’armi importanti sia in terra chein mare.Alla morte dei padre, avvenuta nel 1376. sostituendolo nella carica giudicale, continuò ad oltranza Ia guerra contro gli AragonesiLa sua tempra sarda di uomo tutto`di‘un pezzo e Ia sua grande perizia militare unitamente ad un odio implacabile contro il nemico del Popolo Sardo, lo portarono a partecipare attivamente a rutti quei fatti di guerra e in mare che determinarono la liberazione di quasi tutta la Sardegna poiché solo le roccaforti di Cagliari ed Alghero dove all’estremo delle forze, resistevano asserragliate le truppe di Pietro IV.Ma proprio mentre si stavaper r aggiungere il successo finale, quando Ugone IIIdiventato di fatto Sennore de Sardiniaattendeva il riconoscimento ufficiale ossia l’investitura papale a Re di Sardegna per fare rintoccare per la prima volta la campana che doveva annunciare ai Sardi l’avvenuta liberazione della loro terra,venne barbaramente trucidato assiemealla figlia destinata a succedergli.Sinora questo importantissimo avvenimento a bella posta e stato quasi cancellato dalla memoria storica deiSardi perché è stata fatta sparire anche la sua tomba e pertanto non è stato eretto nè a lui nè al padre alcun monumento, resta solo la sua campana della sarda libertà che danneggiata giace ben nascosta nei sotterranei dek Museo diCagliari forse perché secondo una leggenda il Popolo Sardo riavrà la sua libertà solo quando farà sentire i suoi rintocchi dopo essere stata riparata.Anche se sinora il giallo storico relativo a Ugone III è stato lasciato insoluto analizzando razionalmente tutti i dati che lo riguardano secondo la logica di causa ed effetto automaticamente oltre che la demolizione del falso mito di paladino in gonnella del nazionalismo sardo, si è portati alla formulazione di un preciso e terribile atto d'accusa, secondo il quale, Eleonora con la complicità del marito Brancaleone, è stata la cinica, criminale e snaturata mandante dell’omicidio del fratello e della nipotina.
Gli elementi che convalidano la nostra tesi sono:
1 ) - Ci é noto che Brancaleone precedentemente per conservare il dominio che esercitava in una larga parte della Sardegna Settentrionale si era riconosciuto feudatario di Pietro IV d’Aragona e come tale si era alleato con lui per opporsi alla lotta di liberazione nazionale che Mariano ed il figlio stavano svolgendonell’Isola; in pratica egli era un nemico dei Sardi e come tale non era gradito alla famiglia di Mariano IV.
Tuttavia, non si sa come, nel 1376, anno della morte di Mariano IV riuscii a sposare la trentaseienne quasi zitella Eleonora rimasta nubile sino ad allora perché una bruciatura l’aveva resa poco attraente deturpandole il volto.Appare probabile che Ugone abbia gradito poco questo matrimonio della sorella con Brancaleone perchè questo suo avversario politico, oltre che essere un anziano ed impenitente donnaiolo padre di numerosi figli illegittimi appare spinto a quelle nozze più che da sentimenti amorosi, da convenienze politiche ed economiche poiché Eleonora alla morte del padre ereditò una larga parte delle sue ingenti ricchezze
2 ) -Se Ugone III fosse riuscito a diventare Re di Sardegna di diritto tramite l’investitura paventata tata dal papa Urbano VI, di fatto spazzando via la ultime resistenze aragonesi a sua politica nazionalista gli avrebbe imposto, senza molti riguardi per la sorella, l’annullamento dei potere politico che Brancaleone esercitava nei suoi feudi sardi; ciò al fine liberare il nord della Sardegna dal dominio dei Genovesi
3 ) - I rapporti di Ugone III con la sorella e con ilcognato erano tutt’altro che cordiali dato che dopo avereportato via la città di Sassari ai Genovesi si era impadronito del feudi isolani di Brancaleone costringendolo a trasferirsi a Genova con moglie e figli.
4 )- E’ presente nell’archivio erotico di Barcellona un documento scritto di pugno nel 1382 da Eleonora d’Arborea che comprova che lei alcuni mesi prima dell’uccisione del fratello era un combura con il re d’Aragona al quale promette di donargli in breve tempo l’intera Sardegna e poiché ella non disponeva forze militari atte a conquistare l’Isola ciò implicavaautomaticamente l’eliminazione fisica del fratello.
5 )- Appare molto verosimile che l’uccisione di Benedetta, anche se era una ragazzina non sia avvenuta accidentalmente ma intenzionalmentePerché se fosse sopravvissuta al padreAvrebbe di diritto potuto ereditarne oltreche gli averi anche il potere politico.
6 ) - Coloro che trassero direttamente i maggiori vantaggi della morte di Ugone III e della figlia furono Eleonora e i suoi figli da un lato e il marito dall’altro perché la prima s’impadronì del Giudicato d’Arborea ed il secondo riebbe i feudi sardi che considerava ormai persi.
7 ) – Nel 1383, poco prima dell’uccisione di Ugone III, Brancaleone si reca a Barcellona per offrire a Pietro IV il controllo dell’intera Sardegna quando questa era ancora saldamente nelle mani del cognato il che lascia dedurre che egli era a conoscenza della sua prossima cruenta eliminazione.Si sa che nell’occasione Pietro IV quale anticipo della ricompensa per questo servizio nominò Brancaleone Barone della Marmilla anche se questa area del Canpidano era parte integrale del Giudicato d’Arborea.Brancaleone dopo avere avuto i contatti con il re d’Aragona spontaneamente , senza giustificati motivi, si trattenne a Barcellona sino alla morte di Ugone III.Si può pertanto sospettare che lui abbia fatto ciò per crearsi un alibi.
8 ) – Anche Eleonora,sicuramente per la stessa ragione, era a Genova quando venne assassinato il fratello e la nipote e ciò lascia desumere che il piano diabolico che il piano diabolico che lei aveva elaborato per conquistare il potere politico isolano implicò l’impiego di fidati sicari probabilmente assoldati in un probabile partito di suoi sostenitori.
9 ) – Quando Eleonora arriva in Sardegnavenne accolta con molta ostilità poichè lei informò subito il re d’Aragona che fu costretta la a ricorrere alla forza per imporre l’obbedienza a paesi e città che rifiutavano il suo governo.Tutti i dati citati chiaramente sono più che dimensioni per incriminare Eleonora d’Arborea ed il marito di un delitto chefu tanto orribile non tanto perchè implicò il versamento del sangue del fratello e quello innocente della giovanissima nipote, ma sopratutto perché esso è stato il presupposto che ponendo fine alla libertà dei Sardi li ha fatti precipitare in un secolare asservimento politico, economico e culturale che perdura ancora sino ai giorni nostri poiché esso non pago di avere oltremodo impoverito la nostra terra e semidistrutto la nostra sarda identità sta ora distruggemmo anche le nostre anime.
E' oltremodo assurdo, ingiusto e vergognoso che i Sardi
continuino a venerare storicamente colei che li ha traditi e ignorino quasi
completamente i loro veri eroi che hanno vissuto combattendo e morendo per
l
a sarda libertà quali furono Mariano IV, Ugone III e tanti altri personaggi storici.
Pertanto è doveroso proporre la costituzione di un comitato impostato su un
volontariato culturale per attuare la giusta rievocazione , rivalutazione ed onoranza
dei veri eroi del Popolo Sardo.
Coloro che sono disposti a cooperare con tale iniziativa sono pregati di porsi in
comunicazione con
Atto Storico di Accusa
contro
Eleonora d’Arborea
e contro
coloro che hanno creato o mantengono ancora vivo il suo falso mito per nascondere ai Sardi che da molti secoli il loro grande malessere storico in grande parte è dovuto ai tradimenti che subiscono ad opera dei loro capi politici che antepongono i loro interessi personali a quelli del Popolo Sardo
.E’ riscontrabile che numerosi personaggi importanti del mondo politico, economico e culturale extra insulare quando mettono piede Per la prima volta in Sardegna, tanto per conquistarsi a buon prezzo il favore e la simpatia locale sono soliti adulare i Sardi lodandoli perché possono vantare un eccezionale ed illustre personaggio storico come Eleonora d’Arborea, spesso assimilato a quello di Giovanna d’Arco, perché, oltre che una grande legislatrice, sarebbe stata la più eroica combattente nella difesa ad oltranza della libertà e dei più vitali interessi dei Sardi.
Tuttavia è doveroso informare i Sardi, ( in particolare quelli che hanno come più alto ideale della loro esistenza il riscatto storico del popolo a cui appartengono che necessariamente è la premessa sine qua non di una sua nuova affermazione civile e spirituale) che un’attenta ed onesta valutazione di tutte le notizie storiche che riguardano questoPersonaggio porta necessariamente ad definizione morale, politica e culturale ben diversa della sua figura per cui ai deve concludere che astutamente, proprio a patire da le false Carte d’Arborea è stato abilmente utilizzatoper celare ai Sardi l’esistenza di due ben più grandi eroi che essi avrebbero potuto emulare quali furono Mariano IV e Ugone III d’Arborea.
a ) - E’ falso che Eleonora d’Arborea ha promulgato la Carta de Logu perchè come lei stessa asserisce nella prefazione del documento, esso era in vigore già ai tempi di Mariano IV e probabilmente anche prima.Ella semplicemente la emendò: ossia vi introdusse delle modifiche dettate da interessi politici personali.( Sa cartha de loghu sa quali cum grandissimo et prouìdimèto fudi facta per issa bòa memoria de iuighi Margiani padre nostru in qua directu iuyghi de arbaree nò essendo correcta per ispaciu de xvi.annos passados commo per multas varietadis de tèmpus bissognando de necessitadi corrigerela et mèndari.)
b) – E’ falso che Eleonora d’Arborea abbia indossato l’armatura ed impugnato le armi per combattere i nemici dei Sardi sia perché nell’occasione era tutt’altro che giovane ( contava oltre 50 anni ) , sia perchè non esiste una documentazione che comprovi la sua partecipazione ad azioni di guerra.c) Eleonora d’Arborea era una donna crudelissima e ciò è comprovato dal fatto che fece squartare da due cavalli un suo oppositore politico, il camerlengo Skintu, accusandolo di lesa maestà.
d) - E’ falso che Eleonora d’Arborea sia stata la grande eroina paladino in gonnella della libertà dei Sardi.
E’ invece vero :
Eleonora d’Arborea ha tradito i Sardi vendendo la loro libertà in cambio del riconosciinento da parte degli invasori, senza avere subito alcun tracollo militare cede loro quasi tre quarti dell’Isola precedentemente liberatieroicamente dal padre e dal fratello con grandi sacrifici personali.
La figura di Eleonora d’Arborea è resa ancora più negativa da vari dati checi rivelano che lei quasi sicuramente ha conquistato il potere politico mediante una trama diabolica in cui , assieme al marito, appare la più probabile mandante dell’ assassinio del fratello e della nipote tredicenne.
E’ moto ai cultori di storia isolana che il giudice d ‘Arborea Ugone III, dopo appena sette od otto anni di governo, venne massacrato a pugnalate e gettato in un pozzo insieme alla sua unica figlia: la giovanissima Benedetta.La data ed il luogo dell'eccidio non so- no noti; gli studiosi hanno supposto che questo trist-e fatto si sia verificato, tra la fine del 1383 e gli inizi del 1384 , in Oristano nel corso di una congiura di palazzo o di una sommossa popola-re; tuttavia ritenia1mo più probabile, per logica, che Ugone e la figlia tredicenne siano stati assassinati in un agguato, avvenuto non lontano dalla città di Oristano nella data dei 3 marzo 1384.A questo personaggio la storia sarda convenzionaie, cioè quella dettata dal vigente sistema politico culturale, per non dare ai Sardi un pericoloso esempio da imitare, ha dato sempre poca importanza considerandolo un figura idi secondo piano quasi priva si valore.
Tuttavia, un attento studio e valutazione delle poche informazioni disponibili relative a questo tropo sottovalutato personaggio storico sardoci permettono di ritrovarela drammatica verità sugliepisodi finali della sua esistenza e di trovare la soluzione di quel giallo storico ancora insoluto che è stato archiviato di proposito per mon fare sapere ai Sardi che dallaseconda metà del XIV secolo d. Csono stati spesso traditi dai loro capi politici.Figlio dei giudice Mariano IV d’Arborea, e come tale fratello della famosa EIeonora e della meno famosa Beatrice, nacque probabilmente verso il 1337 e dato il continuo stato;di guerra che i giudicato d’Arborea svolgeva per liberare la Sardegna dall’asservimentofeudale imposto dal re d’Aragona Pietro IV"ricevette una rigida educazione mili- tare che presto lo portò a partecipare a fatti d’armi importanti sia in terra chein mare.Alla morte dei padre, avvenuta nel 1376. sostituendolo nella carica giudicale, continuò ad oltranza Ia guerra contro gli AragonesiLa sua tempra sarda di uomo tutto`di‘un pezzo e Ia sua grande perizia militare unitamente ad un odio implacabile contro il nemico del Popolo Sardo, lo portarono a partecipare attivamente a rutti quei fatti di guerra e in mare che determinarono la liberazione di quasi tutta la Sardegna poiché solo le roccaforti di Cagliari ed Alghero dove all’estremo delle forze, resistevano asserragliate le truppe di Pietro IV.Ma proprio mentre si stavaper r aggiungere il successo finale, quando Ugone IIIdiventato di fatto Sennore de Sardiniaattendeva il riconoscimento ufficiale ossia l’investitura papale a Re di Sardegna per fare rintoccare per la prima volta la campana che doveva annunciare ai Sardi l’avvenuta liberazione della loro terra,venne barbaramente trucidato assiemealla figlia destinata a succedergli.Sinora questo importantissimo avvenimento a bella posta e stato quasi cancellato dalla memoria storica deiSardi perché è stata fatta sparire anche la sua tomba e pertanto non è stato eretto nè a lui nè al padre alcun monumento, resta solo la sua campana della sarda libertà che danneggiata giace ben nascosta nei sotterranei dek Museo diCagliari forse perché secondo una leggenda il Popolo Sardo riavrà la sua libertà solo quando farà sentire i suoi rintocchi dopo essere stata riparata.Anche se sinora il giallo storico relativo a Ugone III è stato lasciato insoluto analizzando razionalmente tutti i dati che lo riguardano secondo la logica di causa ed effetto automaticamente oltre che la demolizione del falso mito di paladino in gonnella del nazionalismo sardo, si è portati alla formulazione di un preciso e terribile atto d'accusa, secondo il quale, Eleonora con la complicità del marito Brancaleone, è stata la cinica, criminale e snaturata mandante dell’omicidio del fratello e della nipotina.
Gli elementi che convalidano la nostra tesi sono:
1 ) - Ci é noto che Brancaleone precedentemente per conservare il dominio che esercitava in una larga parte della Sardegna Settentrionale si era riconosciuto feudatario di Pietro IV d’Aragona e come tale si era alleato con lui per opporsi alla lotta di liberazione nazionale che Mariano ed il figlio stavano svolgendonell’Isola; in pratica egli era un nemico dei Sardi e come tale non era gradito alla famiglia di Mariano IV.
Tuttavia, non si sa come, nel 1376, anno della morte di Mariano IV riuscii a sposare la trentaseienne quasi zitella Eleonora rimasta nubile sino ad allora perché una bruciatura l’aveva resa poco attraente deturpandole il volto.Appare probabile che Ugone abbia gradito poco questo matrimonio della sorella con Brancaleone perchè questo suo avversario politico, oltre che essere un anziano ed impenitente donnaiolo padre di numerosi figli illegittimi appare spinto a quelle nozze più che da sentimenti amorosi, da convenienze politiche ed economiche poiché Eleonora alla morte del padre ereditò una larga parte delle sue ingenti ricchezze
2 ) -Se Ugone III fosse riuscito a diventare Re di Sardegna di diritto tramite l’investitura paventata tata dal papa Urbano VI, di fatto spazzando via la ultime resistenze aragonesi a sua politica nazionalista gli avrebbe imposto, senza molti riguardi per la sorella, l’annullamento dei potere politico che Brancaleone esercitava nei suoi feudi sardi; ciò al fine liberare il nord della Sardegna dal dominio dei Genovesi
3 ) - I rapporti di Ugone III con la sorella e con ilcognato erano tutt’altro che cordiali dato che dopo avereportato via la città di Sassari ai Genovesi si era impadronito del feudi isolani di Brancaleone costringendolo a trasferirsi a Genova con moglie e figli.
4 )- E’ presente nell’archivio erotico di Barcellona un documento scritto di pugno nel 1382 da Eleonora d’Arborea che comprova che lei alcuni mesi prima dell’uccisione del fratello era un combura con il re d’Aragona al quale promette di donargli in breve tempo l’intera Sardegna e poiché ella non disponeva forze militari atte a conquistare l’Isola ciò implicavaautomaticamente l’eliminazione fisica del fratello.
5 )- Appare molto verosimile che l’uccisione di Benedetta, anche se era una ragazzina non sia avvenuta accidentalmente ma intenzionalmentePerché se fosse sopravvissuta al padreAvrebbe di diritto potuto ereditarne oltreche gli averi anche il potere politico.
6 ) - Coloro che trassero direttamente i maggiori vantaggi della morte di Ugone III e della figlia furono Eleonora e i suoi figli da un lato e il marito dall’altro perché la prima s’impadronì del Giudicato d’Arborea ed il secondo riebbe i feudi sardi che considerava ormai persi.
7 ) – Nel 1383, poco prima dell’uccisione di Ugone III, Brancaleone si reca a Barcellona per offrire a Pietro IV il controllo dell’intera Sardegna quando questa era ancora saldamente nelle mani del cognato il che lascia dedurre che egli era a conoscenza della sua prossima cruenta eliminazione.Si sa che nell’occasione Pietro IV quale anticipo della ricompensa per questo servizio nominò Brancaleone Barone della Marmilla anche se questa area del Canpidano era parte integrale del Giudicato d’Arborea.Brancaleone dopo avere avuto i contatti con il re d’Aragona spontaneamente , senza giustificati motivi, si trattenne a Barcellona sino alla morte di Ugone III.Si può pertanto sospettare che lui abbia fatto ciò per crearsi un alibi.
8 ) – Anche Eleonora,sicuramente per la stessa ragione, era a Genova quando venne assassinato il fratello e la nipote e ciò lascia desumere che il piano diabolico che il piano diabolico che lei aveva elaborato per conquistare il potere politico isolano implicò l’impiego di fidati sicari probabilmente assoldati in un probabile partito di suoi sostenitori.
9 ) – Quando Eleonora arriva in Sardegnavenne accolta con molta ostilità poichè lei informò subito il re d’Aragona che fu costretta la a ricorrere alla forza per imporre l’obbedienza a paesi e città che rifiutavano il suo governo.Tutti i dati citati chiaramente sono più che dimensioni per incriminare Eleonora d’Arborea ed il marito di un delitto chefu tanto orribile non tanto perchè implicò il versamento del sangue del fratello e quello innocente della giovanissima nipote, ma sopratutto perché esso è stato il presupposto che ponendo fine alla libertà dei Sardi li ha fatti precipitare in un secolare asservimento politico, economico e culturale che perdura ancora sino ai giorni nostri poiché esso non pago di avere oltremodo impoverito la nostra terra e semidistrutto la nostra sarda identità sta ora distruggemmo anche le nostre anime.
E' oltremodo assurdo, ingiusto e vergognoso che i Sardi
continuino a venerare storicamente colei che li ha traditi e ignorino quasi
completamente i loro veri eroi che hanno vissuto combattendo e morendo per
l
a sarda libertà quali furono Mariano IV, Ugone III e tanti altri personaggi storici.
Pertanto è doveroso proporre la costituzione di un comitato impostato su un
volontariato culturale per attuare la giusta rievocazione , rivalutazione ed onoranza
dei veri eroi del Popolo Sardo.
Coloro che sono disposti a cooperare con tale iniziativa sono pregati di porsi in
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